Green, parla il presidente Mantia: "Non molliamo, presto torneremo a divertirci dentro i palazzetti".
Il presidente del Green Basket Palermo Fabrizio Mantia è intervenuto ai nostri microfoni per far sentire forte la voce della società biancoverde nei confronti degli organismi federali in vsta dell'imminente inizio del campionato di Serie B. Con l'auguro che la stagione possa proseguire, in un futuro non troppo lontano, con i tifosi sugli spalti.
- Presidente, sono successe tante cose in queste ultime settimane. Facciamo il punto della situazione.
"Riassumere in poche righe è praticamente impossibile, diciamo che purtroppo tutti ci siamo trovati impreparati alla gestione di una nuova emergenza sanitaria. La nostra posizione è nota agli organi competenti Fip ed Lnp, noi ritenevamo e lo continuiamo a sostenere che far partire i campionati in queste condizioni è un azzardo, e non voglio utilizzare altri termini".
- Ci può spiegare meglio?
"A nostro avviso i protocolli sanitari messi in atto dalla Federazione non tutelano a pieno la salute di atleti, allenatori, dirigenti e i loro familiari, lo abbiamo scritto agli organi competenti, lo abbiamo ribadito a Bologna in Assemblea di Lega, ma soprattutto lo abbiamo vissuto e lo stiamo tutt'ora vivendo sulla nostra pelle, con ben 13 tesserati che hanno avuto il Covid-19 e ne stanno uscendo faticosamente solo adesso dopo circa un mese di stop assoluto e quarantena. Il vero problema da un punto di vista sanitario è che in campo senza mascherine se c’è un infetto avviene purtroppo un effetto a catena, e chi è stato a contatto con un positivo, sebbene in quel momento abbia il tampone negativo, non essendo prevista la quarantena con il dovuto distanziamento, rischia di infettarsi ed infettare gli altri con un drammatico effetto domino; ecco come ci si contagia!".
- Come sta la squadra?
"Mah, ancora purtroppo non tutti sono negativi. Abbiamo ripreso da pochi giorni un blando allenamento, non ho idea a meno di dieci gironi dall’inizio del campionato cosa potremo dare da un punto di vista sportivo, a me sinceramente in questo momento interessa la salute di staff e giocatori".
- Lei come avrebbe agito?
"Premetto che non biasimo chi in questo momento gestisce una situazione così complessa in Fip ed Lnp, ma certamente non avrei spinto per iniziare in un periodo dove francamente c’è bisogno di altro e bisogna contenere a tutti i costi la pandemia. Non so fino a che punto sia utile iniziare in queste condizioni ma tant’e’, certamente chi sta ai vertici si è preso una bella responsabilità".
- C'è stata la possibilità che il Green rinunciasse alla Serie B?
"Voglio dire ai Palermitani una cosa e la dico con forza: noi avremmo avuto la possibilità che la Fip ci ha concesso, e scadeva ieri ,di ritirarci dal campionato. Forse sarebbe stata la soluzione migliore, più indolore per la dirigenza, ed anche l’unico modo per uscire da una crisi sanitaria-economica drammatica. Ebbene, non lo abbiamo fatto! Abbiamo ritenuto ancora una volta che non fosse giusto privare Palermo di una realtà sportiva Nazionale, privare gli appassionati del basket che conta, e soprattutto privare questo splendido gruppo di giocatori, tecnici e dirigenti di dimostrare quanto vale!".
- Le istituzioni si stanno muovendo?
"Il Comune di Palermo è presente pur con i suoi ritardi, dai disagi di una gestione complessa, con gli impianti sempre in affanno, al contributo economico che tarda ad arrivare. Ricordo ancora oggi la telefonata del Sindaco Orlando a fine luglio quando avevo deciso di mettere la parola fine all’avventura del Green e lui mi esortò a continuare: è un patto che abbiamo e so che in qualche maniera il Sindaco manterrà la parola data, quella di sostenere tutte le realtà sportive di vertice; l’Assessore Petralia Camassa ci segue con professionalità e mi auguro che a parte il sostegno morale, come detto prima, arrivi anche quello logistico ed economico. La Regione invece è a mio avviso troppo distante dalle realtà sportive di vertice, c’e’ qualche timido segno di risveglio ma è ancora troppo poco; bisogna però comprendere il periodo che stiamo vivendo".
- Secondo lei chi e’ il grande assente in questo momento?
"Non ho dubbi: la grande imprenditoria! Noi ad esempio abbiamo tanti piccoli sponsor di imprenditori amici che ringrazio calorosamente, ma manca il main sponsor. So perfettamente che molti settori sono in crisi ma non tutti, l’assenza del grande sponsor è a mio avviso per prima cosa un problema culturale. In altre parti di Italia realtà sportive come la nostra non hanno difficoltà a reperire risorse adeguate. Colgo l’occasione per lanciare un ennesimo appello affinchè si possa trovare un imprenditore che abbia voglia di sposare il nostro progetto sportivo e magari chissà sognare la Serie A insieme".
- Cosa si sente di dire ai ragazzi del settore giovanile?
"E’ un mio cruccio, praticamente da un anno stanno soffrendo tutti i ragazzi (oltre cinquecento) che, ob torto collo ,si vedono privati della loro passione, del loro svago dei loro sogni. Agli allenatori e soprattutto ai giocatori dico: non molliamo di un passo mi raccomando, presto torneremo a divertirci dentro i palazzetti".
- Qual è il suo messaggio per il popolo Green?
"Voglio per prima cosa augurare la salute a tutti, e soprattutto seguiteci, supportateci, anche attraverso l’erogazione liberale. Sono certo che presto tutti insieme torneremo al palazzetto a gioire insieme. Forza Green!".